Tempo di bilanci

Scritto da  Giovanni Bertoni

I dati contabili del 1997 mostrano che i primi risultati del processo di rinnovamento che sta preparando la Cassa alle sfide del Duemila sono positivi.

Qualche tempo addietro si è svolto nella nostra sede un breve seminario interno, nel corso del quale la dottoressa Fornasari, di Prometeia, ha illustrato a dirigenti e funzionari della Cassa di Risparmio di Ferrara le prospettive prossime dei mercati e delle banche italiane. Non ho potuto partecipare di persona, ma ne ho ricevuto un ampio resoconto dal direttore generale, Licinio Bacchelli.


Quello che mi ha colpito in modo particolare, tra i vari argomenti trattati, è stata l'acutissima analisi effettuata sul futuro delle banche italiane, nella prospettiva di avvicinamento alla moneta unica europea ed alla competizione ad ampio raggio che ne conseguirà.
Come ho già ricordato anche nella lettera inviata agli azionisti nel settebre scorso, per il mondo bancario sono già mutate le condizioni di riferimento tradizionali, soprattutto per la discesa dei tassi di interesse, che ha provocato una drastica riduzione delle principali fonti di guadagno.

Molti bilanci semestrali di importanti banche hanno dato ampia conferma di questo fenomeno, con risultati anche sorprendenti per la consistenza dei minori proventi.
Le previsioni per il futuro sono di ulteriore rafforzamento di questa tendenza e, quindi, di un clima concorrenziale ancora più agguerrito, che comporterà necessariamente una forte selezione tra le banche italiane.

In questo scenario, l'incremento dei ricavi da servizi ha costituito la prima e principale risposta al calo degli interessi attivi; ma questo non potrà da solo assicurare il riequilibrio delle fonti di reddito.
Tenuto conto che non appare conseguibile in tempi stretti una consistente riduzione delle voci di costo, secondo l'analisi emersa nel seminario la vera competizione si incentrerà sull'incremento dei volumi e quindi, principalmente, sul fronte della raccolta e dei finanziamenti.

In sostanza le banche dimostreranno la loro capacità di reazione alle nuove sfide europee acquisendo nuove quote di mercato, che vanno forzatamente conquistate agli istituti concorrenti. Potrà quindi verificarsi che banche anche di piccole dimensioni dimostrino un elevato potenziale di crescita, mentre altri istituti, anche di dimensioni ragguardevoli, saranno chiamati a pagare lo scotto di una scarsa competitività.

Queste considerazioni mi hanno spinto a un immediato confronto con la situazione della nostra Cassa, su come abbiamo operato in questo 1997, che si avvia ormai a conclusione, e sui progetti futuri.
Non senza soddisfazione, ho riscontrato che la banca nei mesi passati ha operato perfettamente in linea con quanto sopra detto.
Infatti abbiamo ottenuto un consistente incremento dei ricavi da servizi (+ 32% ad ottobre), anche per i prodotti innovativi che siamo stati in grado di offrire grazie all'accordo con Deutsche Bank.
Ma non solo. Siamo anche riusciti ad ottenere un buon incremento della raccolta diretta ed indiretta, portando la massa amministrata ad una crescita di oltre il 6 per cento.

Il dato più importante è però la forte espansione degli impieghi alla clientela, che ad ottobre scorso era di oltre il 27% rispetto a dodici mesi prima.
Per meglio chiarire la portata di questo risultato, le più recenti stime ABI a livello di sistema, davano una percentuale di crescita al di sotto del 6%. Questi dati stanno a significare che la Cassa di Risparmio di Ferrara nel 1997 ha ampliato i volumi, controbilanciando così la minor redditività dei prestiti, ma soprattutto sono la fotografia puntuale di un nuovo atteggiamento di tutta la struttura aziendale, che ha superato una inevitabile fase di difesa delle proprie posizioni, mostrando aggressività ed efficacia nei confronti del mercato. Le nostre quote si sono quindi accresciute anche oltre le aspettative.

È chiaro che queste azioni di conquista sono sempre affrontate con grande prudenza, per evitare l'insorgere di insolvenze eccessive. Lo dimostra il fatto che l'andamento dei crediti in sofferenza appare comunque soddisfacente ed inferiore alle medie del sistema bancario italiano. Altro punto focale rimane l'attenzione ai costi, che siamo riusciti ad inchiodare sui livelli del precedente esercizio, e che mostrano addirittura una lieve tendenza alla diminuzione. Da tutto ciò viene la soddisfazione per aver dato una prima risposta positiva alle problematiche sopra accennate; questa positiva tendenza deve però trovare un ulteriore sviluppo nel prossimo futuro, per continuare a garantire l'efficienza dela nostra Cassa.
In questi giorni è partita una nuova campagna pubblicitaria con cui si è voluto sottolineare che la Cassa di Risparmio di Ferrara, grazie anche all'accordo con Deutsche Bank, già da oggi ha abolito le frontiere ed è pronta all'ingresso in Europa.

In realtà questo sintetico messaggio sottintende tutta una mole di lavoro, talvolta anche oscuro, che ci vede coprotagonisti attivi nella formazione di nuovi prodotti e servizi.
Mi riferisco, per esempio, all'aggiornamento delle procedure informatiche, che abbiamo implementato in collaborazione con Cedacrinord; ma anche all'emissione dei nuovi Buoni Obbligazionari Comunali, attuata per la prima volta nella nostra provincia dal Comune di Copparo, che ci siamo aggiudicati in collaborazione con IMI, superando una agguerrita concorrenza.
In conclusione, posso affermare che la strada da percorrere è ancora molta ed impegnativa, ma i risultati che abbiamo finora conseguito mi portano a ritenere che la Cassa di Risparmio di Ferrara abbia risorse ed energie adeguate, per affrontare la competizione che ci aspetta.