Una crescita di risorse, obiettivi, impegni

Scritto da  Sergio Lenzi

I rappresentanti dei soggetti firmatari del Comitato dei Sostenitori dell'Università degli Studi di Ferrara.Cinque anni all'insegna della crescita progettuale.

La Fondazione Carife rappresenta un osservatorio privilegiato per comprendere i mutamenti, quotidiani e di lungo periodo, che vive la nostra provincia. Ma è anche un "luogo" in cui i diversi soggetti sociali che operano in  vari modi e con diversi obiettivi nel territorio ferrarese, si confrontano, cooperano, riflettono insieme sulle  strategie da adottare per realizzare sviluppo locale in ambito economico, culturale e sociale.
Operare all'interno della Fondazione significa quindi soprattutto cercare di capire la nostra Ferrara e la sua provincia, nei suoi bisogni e ambizioni, nei suoi problemi e potenzialità.


L'azione "sul campo" esercitata dalla Fondazione deriva, come noto, dalle rendite afferenti il suo patrimonio, consistente in gran parte nella quota azionaria di maggioranza assoluta della Cassa di Risparmio S.p.A.

Ed è grazie all'attenta gestione di questo patrimonio, e all'ottimo lavoro svolto dagli organi direttivi della Banca,  che la Fondazione può realizzare il proprio impegno a favore dello sviluppo del Ferrarese.

Gli ottimi risultati operativi raggiunti dall'Istituto di credito, il suo rafforzamento in gruppo bancario,  costituiscono la fonte di sostentamento dell'agire della Fondazione. È in questo rapporto operativo, finanziario e strategico tra Cassa S.p.A. e Fondazione che si esplica il "sistema Carife", nel quale credito e sostegno  erogatorio lavorano in modi tanto diversi quanto in realtà simili per obiettivi, quello di sostenere e stimolare le componenti più dinamiche della nostra provincia.

Da ciò derivano le risorse da destinare alle iniziative della Fondazione. Le centinaia di progetti da noi sostenuti ogni anno, tra quelli realizzati in proprio e quelli di altri soggetti che hanno ricevuto il nostro appoggio  economico, sono stati selezionati secondo alcune linee strategiche, tese a creare un sviluppo territoriale nei  settori chiave, e strutturalmente stabile.

Queste linee strategiche possono essere brevemente riassumibili. Prima di tutto una forte attenzione alla ricerca  scientifica e all'istruzione.

L'Università prima di tutto è in grado di produrre quel complesso di conoscenze e  innovazione tecnologiche che possono permettere all'economia ferrarese di rimanere competitiva a livello  nazionale e internazionale. Al tempo stesso, il nostro Ateneo sta diventando sempre più un fattore di attrazione  di studenti e risorse in grado di sviluppare diversi settori dell'economia locale.

In secondo luogo, la Fondazione desidera accettare una delle più grandi sfide che attendono la nostra società contemporanea, quella di trovare soluzioni sostenibili al progressivo ritiro del welfare pubblico. È un fenomeno che si manifesta in tutti i nostri settori di intervento: dalla cultura alla sanità, dall'istruzione e ricerca scientifica alle cosiddette categorie sociali deboli. Il nostro ente ha cercato di affrontarlo attraverso un'attenta valutazione di  quei progetti e di quei partner che hanno saputo dare maggiori garanzie di attendibilità, efficacia e disponibilità  all'agire sinergico.
È nostra convinzione, infatti, che tale sfida la si potrà vincere solo migliorando la qualità  degli interventi, rafforzando professionalità, aprendosi a nuove idee, cercando sempre più ampie collaborazioni.  È in questo modo che la necessità di operare con meno denaro potrà farsi virtù del lavorare meglio nell'interesse  dell'intera nostra comunità locale.

Infine, abbiamo mantenuto deciso il nostro impegno a fare di Ferrara una città modello per qualità della vita, per  raffinata bellezza del suo patrimonio artistico e territoriale, per vivacità ormai consolidata della sua quotidianità culturale. L'immagine di Ferrara città d'arte è ormai nota in tutto il paese. La "concorrenza" di altre piccole ma  importanti città italiane impone però di mantenere viva l'attenzione a questo complesso ambito, che riguarda non  solo la cultura, coi suoi grandi eventi e con le sempre più interessanti manifestazioni di minore portata, ma anche  l'economia, il cui indotto deve essere maggiormente ampliato e sfruttato in tutte le sue potenzialità.

Abbiamo avuto occasione più volte, anche sulle pagine di questa rivista, di parlare dei contenuti culturali e sociali dei progetti da noi sostenuti. Cito, a puro titolo di esempio, l'ampio spazio dato da Ferrara al nostro acquisto dei due "Sapienti" del Dosso, al progetto di recupero di San Cristoforo alla Certosa, o la presentazione di iniziative di carattere socio-sanitario come la dotazione di una rete di defibrillatori portatili nell'area del Delta  del Po e della Riviera.

"Distratti" dal valore e dall'impatto sul territorio che hanno avuto certi nostri singoli progetti, abbiamo raramente effettuato analisi generali e di medio periodo sull'intero operato della Fondazione. Effettuare ciò significa prima  di tutto rendere il giusto merito ai miei colleghi del Consiglio di amministrazione, allo staff della Fondazione e  tutti i soggetti pubblici e privati che in questi anni hanno collaborato con noi. I membri del Cda hanno sempre  mostrato quell'attenzione e sensibilità necessarie a raccogliere e valorizzare le migliori idee e stimoli provenienti  dalla società civile ferrarese. Al tempo stesso il personale dei nostri uffici ha saputo dare seguito puntuale alle  aspettative della Fondazione, concretizzandone linee direttive e obiettivi.

Quanto realizzato dalla Fondazione è il risultato di uno sforzo comune che coinvolge ogni anno migliaia di nostri  concittadini. Le nostre erogazioni sono uno strumento attraverso il quale la Fondazione realizza la propria cittadinanza. Questa cittadinanza non scaturisce solo da opere di cui tutti possono usufruire. È lo stesso lavorare  insieme per queste opere, che produce senso  della comunità locale.

Va innanzitutto rilevato che se nel bilancio 2000 sono stati destinati ad erogazioni 3.851.000 euro circa (e tenendo presente che dal punto di vista contabile questo esercizio è stato composto da 15 mesi), nel bilancio 2004 appena approvato i fondi distribuiti sul territorio sono stati 5.624.900 euro. È stata una crescita costante, non repentina, e quindi solida. Nel 2001 siamo arrivati a quota 3.630.000 euro complessivi (una crescita rispetto  al bilancio precedente, se si normalizza quest'ultimo sui 12 mesi), l'anno successivo abbiamo chiuso con  erogazioni per 4.136.000 euro e nel 2003 siamo arrivati a quota 4.165.000.

Tale crescita delle risorse destinate ad erogazioni è stata proporzionalmente suddivisa all'interno dei settori di intervento. L'aumento delle disponibilità in termini assoluti ha però determinato scelte strategiche differenti da  ambito ad ambito.

Se nell'arte e cultura è stato per esempio possibile realizzare grandi acquisti (ne è un esempio  l'acquisto della quadreria Carife e della Collezione di Ceramiche graffite estensi, entrambi progetti conclusi nel  medesimo esercizio), nel settore Categorie deboli la dovuta attenzione ai progetti di maggiore respiro e  complessità si è potuta accompagnare alla diffusione di piccoli aiuti cosiddetti di "utilità sociale" a tantissime  realtà del territorio.

UN NUOVO PROTAGONISMO DEGLI ANZIANI

La consegna di un pulmino a un'associazione di volontariato.Da obiettivo di intervento assistenziale a protagonisti della solidarietà: negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita e diffusione di  realtà associative locali in cui persone ormai in pensione dedicano buona parte del loro tempo ai più diversi bisogni della loro comunità.

La Fondazione sostiene con entusiasmo queste iniziative, esempi tra i più riusciti di quella sussidiarietà che da sempre promuoviamo e  che abbiamo anche tra gli obiettivi statutari.

Tra i casi più rappresentativi di questo fenomeno vale sicuramente la pena di ricordare il progetto "Convivo ergo Sum", promosso dal  Comune di Migliarino ma animato da un folto e vivace numero di anziani.

Si tratta di una rete di sostegno alla piccole grandi esigenze quotidiane dell'anziano, una rete realizzatasi attraverso la partecipazione e la  responsabilizzazione delle famiglie, dei vicini di casa e dei singoli aderenti al progetto.

L'anziano, dunque, non è capace solo di rendersi  "utile" per i piccoli lavoretti quotidiani, ma sa anche essere "necessario" nel miglioramento della qualità della vita di un'intera comunità.

Esperienze simili sono quelle di Lagosanto e Massa Fiscaglia.

Anche qui l'anziano mette a disposizione non solo il suo tempo libero, ma anche l'energia che ancora possiede, per offrire assistenza a  quei suoi coetanei che necessitano di aiuto.

L'AGRICOLTURA SI FA A SCUOLA

La consegna delle borse studio agli studenti dell'Istituto Agrario Navarra.Tellus è il progetto educativo attraverso il quale la sezione ferrarese dell'Associazione Nazionale Giovani Agricoltori (ANGA) intende  diffondere presso le scuole elementari del ferrarese una maggiore conoscenza del mondo agricolo locale e dei valori di tutela e  promozione del territorio di cui è da sempre portatore.

In Tellus la Fondazione non vede solo un originale progetto di educazione, ma  anche un interessante elemento di promozione di uno degli aspetti maggiormente caratterizzanti il nostro territorio locale. Ferrara e la sua  provincia non devono trascurare la loro vocazione agricola, e oggi è importante avviare un processo di riscoperta della propria identità  culturale locale, in gran parte legata al lavoro della terra.

Attraverso la conoscenza in presa diretta della vita agricola, Tellus trasmette ai giovani studenti ferraresi anche importanti valori ad essa  correlati, quali il rispetto per l'ambiente, la tutela del territorio e l'attenzione ad una sana alimentazione.

FORMAZIONE UNIVERSITARIA ACCESSIBILE

Le attrezzature per i disabili offerte dalla Fondazione.Se la nostra è sempre più una società della conoscenza, dove l'accesso all'informazione e alla formazione di qualità sono elementi importantissimi ai fini della preparazione e della professionalità individuali, il sostegno alle persone portatrici di handicap deve concentrarsi sul garantire loro accesso all'informazione e alla conoscenza.

È questo l'obiettivo che l'Università di Ferrara ha raggiunto con la creazione di un Laboratorio Informatico per studenti disabili, la cui  strumentazione è stata interamente finanziata dalla Fondazione Carife.Si tratta di computer, lettori specificatamente indirizzati a ragazzi  ipovedenti, strumenti manuali che favoriscono l'utilizzo del computer da parte di studenti con difficoltà motorie, strumenti a comando  vocale per chi non ha l'uso delle mani.

Il laboratorio permette quindi lo studio di materiale cartaceo, l'utilizzo del computer per le più  diverse operazioni, e ovviamente la navigazione su internet.

Il laboratorio di informatica è posto in uno stabile dell'Università in cui è garantita la più assoluta accessibilità dall'esterno.